Primo Di Nicola
Uninominale Senato (Abruzzo 01)

Sono Primo Di Nicola, abruzzese, nato a Castellafiume, L'Aquila, nel 1952. Ho una laurea in filosofia, sono giornalista e scrittore.

Su di me:

Dal 1976 al 2014 ho lavorato al settimanale “L’Espresso”, chiamato spesso a fare grandi inchieste su terrorismo, mafia, servizi segreti e politica, come recita qualche nota biografica che già compare sul Web. Nel 1978 sono stato con Gianluigi Melega (diventato poi deputato del Partito Radicale di Marco Pannella) uno dei protagonisti della campagna de “L'Espresso” che portò alle dimissioni dell'allora presidente della Repubblica Giovanni Leone. Ho indagato e documentato gli sprechi delle Regioni e dei partiti, ho raccontato i misfatti dei finanziamenti pubblici, a cominciare dai rimborsi elettorali. E quelli dei costi della politica, rivelando lo scandalo dei vitalizi parlamentari e i loro segreti. Per due anni, dal 2014, ho lavorato al “Fatto Quotidiano”, dove sono stato responsabile della sezione online “Palazzi & Potere”, per diventare poi direttore de “Il Centro”, giornale fino al 2016 appartenente al gruppo Finegil-L'Espresso, carica che ha lasciato lo scorso novembre. Dopo aver seguito Tangentopoli e la campagna referendaria per la riforma elettorale, nel 1992 ho scritto il libro “Mario Segni. Chi è l'uomo che vuol cambiare le regole del gioco" (Sperling & Kupfer). Nel febbraio 2017 perPaperFirst ho invece pubblicato con Antonio Pitoni e Giorgio Velardi il volume “Orgoglio e vitalizio”. Ho ricevuto il Premio Borsellino nel 2003; il premio alla carriera "Ilaria Rambaldi" nel 2015 e nel 2017 il Premio Sulmona. Ho tenuto nel 2002 corsi di giornalismo all'università Tor Vergata di Roma e sono stato docente negli anni 2003-2005 all'Università di Chieti insegnando “Fondamenti della scrittura giornalistica e attività della documentazione in campo giornalistico”.

primo di nicola

La mia candidatura:

Questo ho fatto, questo è il mio passato. Con un grande attaccamento alle mie radici, alle mie origini, al mio paese, ho dedicato la vita alla professione, sempre al servizio dei lettori. All'insegna di valori, quelli dell'onestà, della trasparenza, della tutela dei diritti dei cittadini che oggi vedo sempre più compromessi dalla malapolitica e dai comportamenti di una classe dirigente attenta solo ai propri interessi, alla propria carriera, alla propria poltrona. Per questo ho raccolto l'appello per un impegno diretto nelle istituzioni lanciato da Luigi Di Maio e dal Movimento 5 Stelle. Con l'intenzione, se verrò eletto, di continuare all'interno del Palazzo le battaglie che fino ad ora ho cercato di portare avanti come giornalista. Per tentare, innanzitutto, di cancellare definitivamente i privilegi che i politici si sono dati, a cominciare proprio da quei vitalizi che continuano a pesare per decine di milioni l'anno sul bilancio di Camera e Senato mentre ai comuni cittadini e ai pensionati si continua a chiedere di fare sacrifici e tirare la cinghia. Vorrei, con tutti gli strumenti che il Parlamento mette a disposizione, continuare a fare opera di trasparenza su tutte le fonti di finanziamento della politica, a cominciare da quelle Fondazioni con le quali i politici di tutti i partiti incassano milioni senza dichiararne la provenienza; vorrei con il Movimento 5 Stelle dare il mio contributo per una nuova legge elettorale che cancelli la vergogna del Rosatellum e restituisca davvero ai cittadini la possibilità di scegliersi direttamente i propri rappresentanti oggi designati e nominati dai leader e dai notabili delle forze politiche senza neanche consultare gli iscritti; vorrei con il M5S mettere in campo quel reddito e quelle pensioni di cittadinanza in grado di aiutare concretamente gli oltre 10 milioni di italiani (stima Eurostat) in preda alla povertà. Voglio mettermi al servizio dell'Abruzzo, affinchè possa finalmente colmare tutti i ritardi e le arretratezze che ne frenano lo sviluppo. Potenziando le infrastrutture ferroviarie e stradali; le telecomunicazioni; sviluppando davvero la banda larga e garantendo a tutti i cittadini l'accesso gratuito alla Rete; rimediando al dissesto idrogeologico, ai disastri ambientali (a cominciare da Bussi), all'inquinamento che devasta fiumi e mare, alle politiche che hanno sinora impedito il pieno utilizzo delle grandi potenzialità offerte dai nostri parchi e lavorando alla riconversione ecologica dell'economia regionale che da sola potrebbe garantire, senza più deturpare il patrimonio ambientale, migliaia e migliaia di nuovi posti di lavoro per i giovani costretti ad emigrare. Questo vorrei fare, cercando di rimediare pure a quel grande scandalo dei ritardi accumulati dalla pubblica amministrazione e dalla politica -qui, in Abruzzo, nella regione dei terremoti- sul fronte dell'efficientamento dell'edilizia privata e pubblica. A cominciare dalle scuole i cui edifici risultano incredibilmente e al 90 per cento ancora sprovvisti dei parametri necessari a garantirne la sicurezza sismica.